La scelta può essere considerata l’apice dell’atto di volontà così come descritto da Roberto Assagioli: un vero e proprio processo attraverso il quale è possibile realizzare ciò che si desidera, eludendo il mondo delle illusioni e dei sogni.

 

Con riferimento alla Psicosintesi, il contesto teorico nel quale si colloca l’atto di scegliere è il processo, tanto ben descritto da Roberto Assagioli e denominato Atto di Volontà, del quale la scelta può essere considerata l’apice. Anche se le radici della nostra Comunità affondano nel fertilissimo terreno della Psicosintesi, non si può dare per scontato che ogni lettrice e lettore sappia a cosa riferirsi con il termine Atto di Volontà.

Atto di Volontà è innanzitutto uno dei pochi testi scritti da Assagioli: è un testo che riguarda la di Lui concezione del tema del Volere. In esso la Volontà è analizzata e descritta in termini di qualità, aspetti e modalità di attuazione; come tale, può essere considerato un vero e proprio manuale, la cui lettura peraltro è caldamente raccomandabile e raccomandata!

In quanto modalità di attuazione, Assagioli è sceso molto sul pratico e ha descritto l’atto volitivo come un processo esplicantesi in una sequenza di stadi, realizzando i quali è possibile raggiungere il “successo”: successo nel senso di riuscire a far accadere, appunto succedere, quanto ci si era proposti, tirandolo giù dal mondo delle illusioni e dei sogni.

Nel precisare e descrivere tali stadi Assagioli è stato così efficace e convincente, che ormai da decenni persino il mondo aziendale e organizzativo si è a esso ispirato per ottimizzare il processo decisionale.

Quali sono dunque questi stadi?

  1. Obiettivo, motivazione, valore, intenzione
  2. Deliberazione
  3. Scelta/Decisione
  4. Affermazione
  5. Pianificazione
  6. Direzione dell’esecuzione

In particolare il coaching, disciplina organizzativa che di base punta a facilitare l’azione e massimizzarne l’efficacia tramite il saggio utilizzo di domande mirate, ha sostanzialmente adottato la sequenza descritta da Assagioli, assegnando a ogni stadio un set di stimolanti verifiche, che ognuno può compiere. Di seguito alcune delle domande che il coaching utilizza, al fine di dare un’idea del “cosa si fa” in ogni stadio, senza dilungarsi in un impossibile riassunto del testo di Assagioli:

  1. quale, tra le cose più urgenti/importanti da cambiare o conseguire nella mia vita, è per me prioritaria ora?
  2. quale esito/risultato voglio ottenere e come saprò che l’ho conseguito? cioè come lo misurerò? sento di desiderarlo abbastanza?
  3. quali sarebbero i pro e i contro dell’intraprendere qualche azione o del non intraprenderla? i pro e i contro di questa alternativa? e dell’altra? e…?
  4. considerando il contesto della vita mia e di chi mi sta vicino, è il momento giusto per compiere questa scelta?
  5. dato che scegliere è preferire, sono pronta/o a scartare, o a posporre, le altre alternative?
  6. che resistenze potrei avere a effettuare questa rinuncia? Come potrei superarle?
  7. me la sento di proclamare ad alta voce e con assertività la mia scelta? ora, subito? e in presenza di altre persone?
  8. quali passi devo compiere per raggiungere il mio traguardo?
  9. per ogni passo, quali opzioni o combinazione di opzioni mi darà i migliori risultati?
  10. qual’è l’azione più incisiva che potrei intraprendere?
  11. quali sono gli ostacoli che posso prevedere e che devo scongiurare? E come faccio?
  12. afferma Leonardo da Vinci: “Non volge indietro chi a stella è fisso”. Riesco a mantenere questo proposito giorno dopo giorno fino al conseguimento del mio obiettivo?
  13. sto rischiando di scambiare i mezzi con il fine?
  14. chi ho coinvolto finora nei miei piani? chi altri potrebbe essere coinvolto come risorsa aggiuntiva?

Sembra troppo complicato? Nel formulare la proposta dell’Atto di Volontà, Assagioli si è impegnato a offrire lo strumento per rimediare alla sconsolante realtà che “le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni” anche nel campo del Servizio. L’Atto di Volontà è l’adeguato impegno della consapevolezza, che utilizza la mente in funzione analitica, creativa e direttiva per formulare e rispondere alle semplici domande citate; e mobilita il suo braccio operativo, la Volontà, per integrare in azioni adeguate le risposte che ne scaturiscono. Va da sé che, quando si tratta di scelte coinvolgenti aspetti transpersonali, valori, moventi e intenzioni vengono infiammati dal fuoco interiore e potenziati dall’ardore, dal coraggio e dall’impegno spirituale. Ma questo non esime dall’usare poi la testa in fase di realizzazione!

Francesco Viglienghi