Sicuramente un’organizzazione deve essere funzionale al suo obiettivo, efficiente ed efficace.
Ma può essere bella?

 

Bisogna essere organizzati…

Nella vita ci vuole una organizzazione…

Tante volte abbiamo sentito ripetere queste frasi e ci sembra che significhino la stessa cosa. Bene, non è così!

Essere organizzati si riferisce a un livello individuale che può significare stabilire delle priorità, essere efficienti e raggiungere una scala di obiettivi.
Una organizzazione invece, in modo semplice, si può definire un insieme di individui, formalmente uniti, che lavorano insieme per raggiungere un obiettivo comune che individualmente non potrebbero raggiungere.
Si tratta quindi di un gruppo che è qualcosa di più della somma degli individui che ne fanno parte: è una entità con i suoi livelli fisico ed emotivo, e una sua coscienza.

Sicuramente una organizzazione deve essere funzionale al suo obiettivo, efficiente ed efficace.
Ma può essere bella?
Cosa è la bellezza?

Difficile da definire, etimologicamente bello deriva da buono e per i greci il bello era sicuramente buono in senso elevante.
Definiamo bello ciò che ci appare armonico, ciò che corrisponde alla legge di necessità: “la cosa giusta al posto giusto “.
La bellezza è sempre organizzata, anche se a volte non sappiamo definirne con precisione i criteri.

Guardiamo per esempio al regno animale, a quei straordinari esempi di organizzazione delle società delle api o delle formiche.
La loro vita si svolge fluidamente: “ognuno secondo le sue capacità, ognuno secondo i suoi bisogni” come ha scritto un famoso filosofo tedesco.
L’obiettivo condiviso e accettato da tutti è il bene comune che ricomprende in sé il bene di ciascun individuo del gruppo.
È una società economica (nel significato etimologico di “amministrazione della casa”) che si realizza anche con l’armonica proporzione delle parti tra loro e col tutto.

E questa visione ci riporta alla bellezza!

La bellezza è un elemento sottile che percepiamo attraverso le sue manifestazioni e, se la bellezza è nell’occhio di chi guarda, guardiamo con occhi nuovi una organizzazione quale che essa sia, e percepiamone la bellezza intrinseca nella sua esistenza e nel suo funzionamento.
Possiamo categorizzarla, analizzarla, quantificarla, ma non possiamo comunque non percepirla nell’armonia del suo insieme.
E se riusciamo a vedere la bellezza in ogni dove, saremo più ricchi e forse più buoni.

Daniela Ginepro