Vi è uno stadio che dovrà essere raggiunto dalla coscienza umana, lo stadio in cui potrà e dovrà riconoscere ciò che sta oltre le dualità: l’unità essenziale.

 

I molti che servono non hanno ancora una chiarezza di visione sufficiente per lavorare in perfetta unanimità di proposito e di mete, di tecnica e di metodo, né la completa comprensione e unità d’approccio. Quella collaborazione perfetta e fluida appartiene ancora al futuro. Esiste tuttavia una splendida possibilità di relazione e di contatto interiori, basati sulla realizzazione dell’unità di proposito e di amore dell’anima, per la quale i discepoli sono tenuti a lottare. Sul piano oggettivo non è possibile un accordo completo di metodi, di dettagli e d’interpretazione dei principi, a causa della separatività mentale propria dell’epoca e del momento. Tuttavia, nonostante le divergenze di opinione esterne, si devono stabilire e sviluppare le relazioni e la collaborazione interne. Quando il vincolo interiore è mantenuto nell’amore, e i discepoli abbandonano il senso di autorità l’uno sull’altro e di responsabilità sulle attività di ciascuno, pur procedendo affiancati nell’Opera Una, le divergenze, le differenze e i disaccordi saranno automaticamente superati.

Una completa unanimità non è attualmente possibile; la completa subordinazione degli interessi individuali e di gruppo al movimento generale tendente alla stabilità e alla comprensione mondiale non è per ora raggiungibile, a causa delle ambizioni egoistiche dei capi e degli istinti separativi dei membri più anziani di ogni gruppo, che influenzano indebitamente gli associati. Tuttavia oggi è possibile, come mai prima d’ora, realizzare un maggior avvicinamento, e fare anche reali progressi verso la mutua comprensione, se un numero sufficiente di aspiranti e di discepoli lo desiderasse, se fossero disposti a partecipare a un tentativo del genere e se cercassero di organizzare questa intesa più stretta e questo spostamento verso la comprensione spirituale. Da parte di ogni singolo aspirante e discepolo questo comporta una riaffermazione dell’ideale. Comporta per ciascuno di riconsacrarsi alle immediate urgenze del Piano e agli appelli che a loro giungono dal mondo in angoscia. Richiede di formulare individualmente gli ideali, chiari o confusi che siano, in termini di sacrificio e di azione conseguente. Queste ultime parole indicano qual è l’atteggiamento richiesto e quali le necessarie conseguenze.

[fonte: Scuola di Maditazione Creativa, Anno 1°, dispensa IV – Poggio del Fuoco, Comunità di Etica Vivente, pp. 13-14]