L’impegno a realizzare ed esprimere la Buona Volontà ha un preciso valore etico-sociale, perché rappresenta l’utilizzazione dell’energia del futuro che integrerà gli uomini tra di loro trasformando ed elevando le condizioni di vita del Pianeta.

 

La Buona Volontà è un Principio spirituale e pertanto un’energia a disposizione di ogni uomo, psichicamente maturo, che intenda attivarla dentro di sé. Potremmo dire che è l’aspetto transpersonale della volontà individuale ed entra in manifestazione quando i requisiti della volontà personale (forza, coraggio e bontà) hanno raggiunto una sufficiente maturazione.

Il passaggio che favorisce l’irruzione della Buona Volontà nell’animo umano è l’orientamento della volontà individuale a favore del bene comune, appunto la ‘volontà di bene’ a cui accenna Roberto Assagioli nelle sue considerazioni su questo Principio. È come se il corretto uso della volontà personale spalancasse le porte dentro di noi ad una potente forza planetaria, aprendo i canali ad una volontà superiore a cui il nostro Sé aderisce intimamente. In seguito l’uso di questa volontà potenzia l’afflusso di tale energia rendendoci sempre più collaboratori attivi del grande Piano dell’Evoluzione.

In questo senso l’impegno a realizzare ed esprimere la Buona Volontà ha un preciso valore etico-sociale, perché rappresenta l’utilizzazione dell’energia del futuro che integrerà gli uomini tra di loro trasformando ed elevando le condizioni di vita del Pianeta.

Diverse sono le qualità necessarie per evocare la Buona Volontà (comprensione – pazienza – generosità umiltà – senso di fratellanza – spirito di servizio – gratitudine). La comprensione è la capacità di unire la mente al cuore e di entrare in una comunione profonda con qualsiasi oggetto di relazione. È la capacità di fondere insieme il visibile e l’invisibile, le forze dell’Eros e quelle del Logos, di avvicinare e collegare ciò che è distante, ed è pertanto la qualità fondamentale per integrare e sintetizzare le diversità umane. Amplia la coscienza e la mette a contatto con le energie superiori dei livelli transpersonali.

La pazienza è stata definita la virtù dei forti perché ci immette nel tempo dell’eternità e ci fa cogliere l’attimo nel continuo fluire degli eventi. Ci aiuta a disidentificarci dal relativo collegandoci ai grandi ritmi universali, ci rende padroni di noi stessi e disponibili agli altri e perciò sviluppa le forze spirituali latenti in noi.

La generosità è l’arte di rendere nobile ciò che non lo è, e produce effetti disarmanti e purificanti su chi la riceve. È una qualità che attrae e magnetizza il prossimo e produce effetti benefici ovunque si manifesti. Apre i cancelli della comunicazione tra gli uomini diffondendo fiducia e fede nella vita, ed è una preziosa alleata della Buona Volontà. L’umiltà è la qualità dei saggi, perché solo chi vede l’immensità del disegno esistenziale la sceglie come compagna di vita. Nasce dall’intuizione profonda, che smarrisce ed entusiasma nello stesso tempo, che tutto è eterno e infinito, e produce un impulso continuo ad ‘andare oltre’ nella consapevolezza del tanto che manca ma con la certezza di ciò che ci aspetta.

Il senso di fratellanza è la prova evidente di una rivoluzione interiore che trasferisce l’identità dell’uomo dalla personalità all’Umanità e lo avvia alla ‘coscienza di gruppo’, che è l’esperienza fondamentale della Nuova Era. È frutto di conoscenza e di sacrificio e ci rende partecipi del grande processo collettivo del divenire collegandoci alle potenti forze universali che agiscono per il bene dell’Umanità. Lo spirito di servizio è l’intuizione folgorante di ciò che dobbiamo fare per accelerare la nostra autorealizzazione e il rinnovamento del mondo. È la ‘tecnica’ d’elezione per entrare nel canale privilegiato della psicodinamica del futuro, perché servire l’Umanità è l’impegno massimo esprimibile da un essere umano, e denuncia una chiarezza interiore foriera di grandi imprese spirituali.

La gratitudine infine, di cui parla in maniera specifica Roberto Assagioli, è un sentimento particolarmente ‘attivo’, perché evoca in chi lo esprime una qualità superiore. Quando siamo grati a qualcuno, infatti, distilliamo nel nostro cuore l’elisir benefico che ci è stato offerto, e manifestandolo attiviamo una potenzialità che diverrà nostro patrimonio. È perciò una vera e propria arte per sviluppare dentro di noi ciò che ci è stato dato dagli altri, e per essere in grado a nostra volta di donare a chi ha bisogno.