Possiamo immaginare la Volontà Cosmica come un grande magnete che attrae le singole volontà individuali quando si orientano gradualmente verso i valori transpersonali.

 

Gli amici della comunità domandarono a Hermes: Vuoi dirci qualcosa sulla trasformazione?

Ed egli iniziò: Tutto quanto appare nel Creato è frutto di mutamenti di esistenza collegati tra loro da un principio fondamentale che è quello di concordanza. Per questo principio due fenomeni sono in relazione reciproca, per cui al variare dell’uno varia anche l’altro, e questo assioma sancisce mutui rapporti tra tutto ciò che esiste e garantisce un processo di continuità all’Universo intero. La trasformazione è perciò l’eterno, infinito movimento del cosmo che, mai uguale a se stesso, crea incessantemente il futuro.

Maria chiese subito: Questo processo di trasformazione non ha un orientamento, una direzione?

Certamente, e questa direzione si chiama evoluzione, intendendo con questa parola un continuo mutamento che segue determinate regole di sviluppo graduale. È un grande movimento a spirale guidato da alcune leggi essenziali, la prima delle quali è la dipendenza di ciò che è inferiore da ciò che è superiore, definendo con questi termini la scala dei valori etici dell’Umanità in relazione ai modelli di verità, di giustizia e di bellezza. É questa, infatti, la legge che spinge da sempre l’uomo alla ricerca eterna, in una disperata tensione alla purificazione e alla sublimazione di sé, in una trasformazione senza fine, oltre i confini di ciò che appare. Un’altra legge a cui è legato questo processo è quella dell’armonia, con cui riusciamo a sintonizzarci soltanto quando siamo guidati da un’intensa aspirazione all’unione e ci esprimiamo attraverso il nostro cuore.

Cesare intervenne: Qual è, secondo te, il fattore più importante nella trasformazione della coscienza umana?

Di sicuro la capacità di attivare dentro di noi il fuoco dello spirito che si manifesta come massima tensione a creare il futuro e come impegno a indagare il mondo invisibile, trasportandoci nelle sfere superiori dell’intuizione e dell’ispirazione. Questo è quello che da sempre hanno fatto i grandi creativi, che con il loro sforzo ardente hanno precorso i tempi rinnovando i modelli sociali e divenendo così ‘immortali’ agli occhi dei posteri. È proprio questo accelerato processo di trasformazione che incrementa la facoltà creativa dell’uomo, permettendogli di superare le opposizioni del ‘già creato’, ovvero del vecchio, rendendolo un innovatore del Pianeta.

Il concetto di un continuo rinnovamento dovrebbe sostituire quello di dissolvimento della vita a cui siamo condizionati, e che tanto ci disorienta e ci spaventa a tutti i livelli. Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. È il motto dell’antica saggezza oggi riscoperto dalla scienza, e rappresenta la formula dell’energia che, in manifestazioni diverse, rappresenta se stessa nel visibile e nell’invisibile di tutto ciò che esiste.

Giulietta chiese: Come mai, allora, soffriamo tanto se perdiamo qualcuno o qualcosa?

Ed Hermes rispose: Purtroppo questo processo di mutamento non è colto di norma dalla coscienza umana; anzi nell’esperienza quotidiana è per lo più rimosso rendendo così più difficile e sofferta la vita di ciascuno di noi, sottoposta alla continua prova dell’impermanenza di ciò che ci circonda. L’illusione di fermare la vita nella forma è il disperato e folle tentativo dell’uomo, così ben espresso da Goethe che fa dire al suo Faust, rivolto a Mefistofele, ‘Se dirò all’attimo: fermati dunque, sei così bello! Allora mi potrai gettare in catene, allora andrò volentieri in rovina. Allora potrai suonare a morte le campane…’ con questa affermazione intendendo il massimo tradimento verso l’esistenza che è continuo mutamento e rinnovamento dell’esperienza stessa. E subito Faust, sempre rivolto al demonio, aggiunge: ‘Come io mi arresti, sia schiavo o tuo, o di chi non chiedo!’. Purtroppo, malgrado l’avvertimento di Goethe, l’uomo si… arresta molto presto, come stanno a dimostrare gli attaccamenti e possessi di cui ci circondiamo a vari livelli.

Giulietta insistette: Allora l’amore è un delitto?

Certamente no, se per amore intendiamo una tensione altruistica che ci spinge a entrare in contatto, integrarci e fonderci con quello che vi è di essenziale e superiore nell’altro, evitando di creare abitudini, dipendenze e vischiosi legami affettivi. Altrimenti questo presunto amore diventa un’altra cosa e va a nutrire bisogni, attaccamenti e desideri di possesso che negano la stessa legge di trasformazione, fino a farci identificare con ciò che è apparente e transitorio – il “Maya” della cultura induista – solo per il fatto che momentaneamente ci gratifica. Pretendere che tutto resti identico o persista il più a lungo possibile se ci procura piacere, e che tutto cambi – e in fretta – se ci crea sofferenza e difficoltà, è un’illusione che si paga a caro prezzo e che deriva dalla nostra visione consumistica e prettamente materialistica della vita; è un’ingenuità ideologica pericolosa, perché ci fa dimenticare una realtà fondamentale che è quella che gli unici artefici del cambiamento, nel bene e nel male, siamo noi e solo noi. Per convincerci del potere della trasformazione possiamo iniziare a sperimentare gli effetti che nel tempo producono í nostri desideri e le nostre aspirazioni una volta resi persistenti.

Leonardo, che fino ad allora aveva ascoltato in silenzio, commentò: Questo processo di trasformazione, che in qualche modo possiamo definire il ‘grande motore’ divino, a quanto sembra, non conosce pausa, visto che per definizione è eterno, ma è anche vero che procede con velocità e ritmi diversi nei vari regni della natura e, in qualche misura, anche nelle coscienze degli uomini.

Ed Hermes: È vero, e lo si può vedere con chiarezza nel regno minerale, dove sostanzialmente è più lento, come apprendiamo dalla geologia, che studia i mutamenti della crosta terrestre nelle varie ere. Ma è anche vero che può essere reso più rapido attraverso l’uso di opportuni acceleratori, come si usa nella fisica nucleare, o con ‘intervento di catalizzatori positivi.
E questo evento è particolarmente evidente nel regno umano, dove uomini eccellenti hanno avuto la capacità di accelerare il processo dell’evoluzione attraverso la loro testimonianza e le loro opere, trasformando idee, sentimenti e comportamenti di interi popoli.

Guglielmo, assorto, quasi parlando a se stesso, disse: Se, come tu affermi, la trasformazione è una legge inevitabile che opera in tutto il Cosmo, qual è il significato profondo che la anima? In altre parole, se tutto è destinato a mutare, che senso ha la vita, intesa attimo dopo attimo, che ripete se stessa?

La vita – chiarì Hermes – è un’esperienza che ci rende contemporaneamente soggetti e oggetti di un infinito processo di creazione senza tempo, e se come ‘oggetti’ dobbiamo subire e accettare la legge di trasformazione, come ‘soggetti’ abbiamo la responsabilità spirituale di assecondare e gestire questa legge, il cui unico scopo è quello di `trasmutare l’intimo nel sublime’ secondo un modello di trasformazione presente nello spazio e, perciò, intuibile con la coscienza superiore individuale e collettiva. Direi che l’obbiettivo di migliorare consapevolmente la vita sul Pianeta, deve diventare un imperativo etico per ciascuno di noi, impegnandoci ‘dal di dentro’, in un vero e proprio servizio per l’umanità. Questo compito, d’altra parte, è stato da sempre rappresentato dalle religioni, e la stessa allegoria del Purgatorio cattolico e dal Karma indiano sono strettamente legate alla legge di causa-effetto per cui ogni uomo è costretto, nel tempo, a subire il frutto delle proprie azioni, fino a che non le avrà purificate attraverso il dolore. In questo senso, anche il simbolo del fuoco, presente nella cultura religiosa, sta a testimoniare l’importanza assoluta del processo di trasformazione in atto sulla terra.

Marta chiese: Come è possibile, concretamente, utilizzare questa legge nel quotidiano?

Hermes rispose: La prima trasformazione deve avvenire in noi stessi, nel rapporto che abbiamo con il nostro ‘io’. Una visione egotistica della vita costruisce un vero e proprio muro attorno al cuore e ci impedisce di utilizzare l’elemento fuoco, il ‘trasformatore’ interno, che comincia ad attivarsi solo quando apriamo il nostro cuore ai valori universali. È solo, infatti, quando accettiamo l’impegno spirituale e abbiamo superato gli stimoli dei desideri personali che la corrente cosmica diventa percepibile alla coscienza umana e opera quella grande metamorfosi di cui parlava la mitologia greco-romana.

Marta insistette: Questo significa che dobbiamo abbandonare qualsiasi interesse per la vita?

Assolutamente no! Si tratta soltanto di ampliare la visione dell’esistenza perché il tempo e lo spazio acquistino significati più persistenti e inclusivi e la nostra identità recuperi quel senso d’immortalità che ci permetta di impegnarci a costruire il futuro senza rimanere soffocati dalle scorie del passato.

Leonardo riprese la parola: È dunque importante persistere in un atteggiamento di ricerca, che attira nuove possibilità, e di costante cura nell’intento di migliorare la coordinazione tra spirito e materia, cioè tra il modello ideale e il modello attuale di ciò che esiste.

Hermes assenti: È vero, si tratta di perseguire quel processo alchemico di “sintesi degli opposti” di cui si è parlato spesso anche in passato, perché è proprio la discordanza tra spirito e materia, cioè tra quello che è perfetto e quello che non lo è, che spinge incessantemente l’energia a trasformarsi in modelli sempre più perfetti, ma sempre perfettibili. Questo concetto è bene espresso dalla filosofia orientale nel rapporto sinergico tra Karma e Dharma, cioè tra destino e compito dell’Umanità.

E Cesare: In che modo la Volontà Cosmica si collega a quella individuale in questo processo di trasformazione?

Possiamo immaginare la Volontà Cosmica come un grande magnete che attrae le singole volontà individuali quando si orientano gradualmente verso i valori transpersonali: è come se esistesse una grande orbita satura di energia spirituale a cui è possibile accedere soltanto attraverso l’allineamento interiore e l’impersonalità più rigorosa, partecipando così alla grande trasmutazione universale in modo consapevole, Entrare in questa corrente intensifica la forza creativa e schiude orizzonti luminosi al nostro futuro, tanto che nella mistica cristiana si afferma che ‘agli uomini di Buona Volontà sarà aperto il Regno dei Cieli!’. Comprendere il significato della trasformazione cosmica significa anche capire come l’evoluzione dipenda dal rinnovo delle coscienze umane e come rinnovare se stessi rappresenti l’autosacrificio più importante per manifestare le energie superiori e per purificare lo spazio collettivo attraverso la legge di continuità che unisce tutto ciò che esiste.

Camillo, fino ad allora silenzioso, chiese: È proprio l’aspetto collettivo che mi piacerebbe approfondire parlando di trasformazione…

Ed Hermes: Infatti questo processo è più evidente a livello sociale che non individuale, e gli sconvolgimenti di questo fine secolo ne sono un chiaro esempio. È come se una forza nuova, ad alta tensione, rendesse più nette le luci e le ombre del mondo. Ma è proprio l’evidenziarsi dell’azione del male che rende più chiara la via del bene, e d’altra parte lo spirito della Nuova Era si sta manifestando contemporaneamente, e nella stessa misura, e per costruire e per distruggere. Questo ci fa comprendere come molti popoli in questo momento stiano mutando radicalmente le loro strutture – a tutti i livelli – spinti, senza rendersene conto, da questa nuova energia planetaria che sta rinnovando la vita sulla Terra.

Guglielmo, allora: Tornando all’uomo, si può prevedere che nel tempo anche il nostro corpo fisico muterà radicalmente, seguendo questa legge di trasformazione?

Probabilmente sì, anche se dobbiamo pensare all’uomo come all’insieme di almeno due corpi: quello fisico, che trasmuta continuamente attraverso il metabolismo e la circolazione del sangue, e quello psichico, o ‘sottile’, che si raffina con l’esperienza della vita e la sua interpretazione. All’inizio è il corpo fisico quello dominante rispetto a quello psichico, mentre in un secondo tempo, maturando la coscienza, è il secondo che assume il controllo del primo, ferma restando una continua trasfusione energetica tra l’uno e l’altro. In questa seconda fase l’energia psichica legata al corpo ‘sottile’ può diventare un vero rimedio universale per il mondo fisico, sia individuale che collettivo, aprendo prospettive creative e terapeutiche a tutti i livelli.

Maria: Ma qual è lo scopo di tutta questa distruzione attuale?

Possiamo intuire che lo spazio abbia bisogno di scaricare tutte le energie – anche quelle negative – accumulate finora per procedere a un rinnovamento totale come previsto, alla fine di questo millennio, dalle antiche profezie. È necessario, quindi, accettare questa battaglia in atto tra le forze del bene e quelle del male come il preludio di una nuova opera evolutiva del Pianeta, unendoci a tutti gli uomini di buona volontà per ricostruire insieme un mondo migliore animato da valori spirituali e finalmente guidato dal cuore degli uomini.

Nel frattempo il giorno si era trasformato nella notte e gli amici della comunità decisero di sciogliere la loro riunione.

Sergio Bartoli
In: “Poggio del Fuoco” – Quaderno della Comunità di Psicosintesi di Città della Pieve
N. 14 – “La Trasformazione” (novembre 1994)

Image Credit & Copyright: Lorenzo Ranieri Tenti