Presto ognuno di noi riuscirà a scalare la propria “montagna dell’amore”: così, tanto più in alto saliremo tanto più saremo vicini l’uno all’altro, fino ad incontrarci in cima…

 

In un fresco pomeriggio d’inizio estate gli amici della Comunità sedevano in circolo sotto il pergolato e, forse per il profumo dei fiori o forse per l’argomento che stavano trattando, nel gruppo serpeggiava una sottile euforia.

Hermes sorrideva, osservando l’interesse che il tema dell’amore stava suscitando.

Vedendolo, Giulietta gli disse: “Ma non ti sembra che sia difficile definire cosa sia veramente l’amore?”

Questo amore, però, non è quello che si compiace dell’io personale e delle sue debolezze perché la sua natura è impersonale, permeata di coraggio e di tensione verso una continua espansione. In effetti, il processo dell’amore è analogo a quello dell’energia cosmica, che trasforma incessantemente se stessa alla ricerca del sublime.”

Guglielmo intervenne “Come sempre parti da molto lontano…”

Riprese Hermes: “Perché è da lontano che proviene il raggio dell’amore-saggezza, ed è fondamentale comprendere che amore e saggezza sono una cosa sola: non c’è saggezza senza amore, ma non c’è amore senza saggezza. Infatti, è soltanto attraverso l’intuizione che entriamo in contatto con quella forza superiore dell’Universo che chiamiamo amore. Essa è presente in ogni espressione della vita: inizia ad apparire già nelle affinità chimiche degli elementi, eleva i cuori degli uomini alle più pure e sublimi sensazioni e conduce al grande oceano dell’unità planetaria.
L’amore è paragonabile a una grande scala, la stessa che partendo dal caos trascina tutto ciò che esiste alla realizzazione e alla divinità. Il valore di un uomo è appunto stabilito dal gradino in cui si colloca sulla scala dell’amore: più in alto si trova, più ogni suo atto produce estasi e beatitudine. ”

Cesare: “Potresti chiarirci meglio questo concetto dell’amore unito alla saggezza?”

“Una caratteristica del vero amore – riprese Hermes – è quella di portare luce nella nostra mente e di spingerci sempre verso l’alto: qualsiasi conoscenza senza amore resta spenta e improduttiva, e la coscienza progredisce soltanto quando è illuminata dall’amore. E questo, si estende e si amplia mentre sale, fino a realizzare compiutamente se stesso quando si allarga all’Infinito: il suo archetipo è, infatti, l’atto della Creazione. Quando la scala dell’amore sarà completata tutto ciò che oggi è diviso tornerà ad incontrarsi e ad essere Uno. D’altra parte, è provato che più in alto si sale dentro di noi, più profondamente si respira e più facilmente si irradia amore.

“Sono affermazioni molto belle ma vuoi dirci, in sostanza, che cos’è per te l’amore? ” chiese con garbo Maria.

Hermes: “E’ quella che chiamiamo felicità sul piano della personalità, gioia sul piano transpersonale e beatitudine riferendoci al Sè. E’ paragonabile a una dolce, sottile musica che risveglia la parte migliore di noi; è la percezione inebriante della goccia divina celata nel nostro animo, la sostanza luminosa e unificante che emana dal cuore.
E’ l’unica realtà, il vero tesoro della vita: ognuno lo percepisce, e lo utilizza, secondo la propria coscienza, anche se esso rimane il principio direttivo e creante dell’esistenza.”

Camillo si inserì: “Non credi, però, che sia il caso di vederne le implicazioni più vicine al nostro stato di “esseri sociali”?’

“Certamente – rispose Hermes – tanto più che è ora di far conoscere ai popoli l’importanza etica dell’amore. E’ stato affermato “amatevi l’un l’altro”, e nessun precetto, più di questo; è stato da allora disatteso, Ma è proprio nei giorni più difficili che è necessario irradiare correnti di amore reciproco: quest’energia, infatti, è quella con più alto “effetto terapeutico”, ed è bene sapere che ogni volta che la doniamo essa si potenzia in noi, tanto è vero che la migliore ricarica è quella di scegliere, quotidianamente, qualche persona bisognosa a cui irradiarla, magari silenziosamente.
E’ anche vero che amando gli altri si cresce spiritualmente: la nostra comprensione si fa più profonda, la nostra responsabilità più ampia e la nostra coscienza più forte e più inclusiva.
Penso che tutti siamo d’accordo nel constatare che la maggior parte delle difficoltà personali e sociali sono prodotte dalla mancanza d’amore: se provassimo una nuova terapia mondiale, cioè quella di lasciar fluire la corrente guaritrice dell’amore dal nostro cuore e dalla nostra anima verso gli altri, credo che i risultati della “cura” sarebbero stupefacenti. Ma anche a questo proposito è bene fare una precisazione: l’amore deve essere rivolto principalmente all’ ”essere interiore”, e non soltanto alla sua personalità, ai problemi e alle circostanze che lo influenzano; per aiutare gli altri, in effetti, è indispensabile non identificarsi con le loro condizioni ma irradiare, in silenzio, amore. E, per essere potente, questo scambio di energia dovrebbe essere continuo, per non interrompere la corrente di reciproca benevolenza. ”

Giulietta, molto attenta, chiese: “Puoi suggerirci qualche metodo per migliorare la nostra capacità di amare?’

Hermes, pensoso: ” Il primo consiglio è quello di imparare a rispettare gli altri, perché il rispetto genera amore in chi lo manifesta e in chi lo riceve; quindi, divenire capaci di provare e di esprimere gratitudine verso chi ci aiuta in qualsiasi modo. Inoltre, per quanto ovvio, abolire ogni forma di odio, altrimenti non riusciremo a cogliere i fermenti di bene nell’altro e, restando attaccati soltanto alle altrui debolezze, nel tempo ci renderemo impotenti e al servizio delle forze distruttrici del mondo. In questo periodo, è proprio l’attaccamento all’odio che divide gli uomini dentro di loro e tra di loro, creando pericolosi focolai di aggressività e di guerra. Dovremmo sempre ricordare quello che ci è stato insegnato, cioè che il perdono libera le forze cristallizzate dell’odio e le trasforma in energie d’amore.
La funzione principale dell’amore è quella di rammentarci che non apparteniamo a noi stessi ma agli altri, e tutti insieme all’Universo.”

Leonardo, finora silenzioso e assorto, domandò: “Vogliamo parlare un po’ delle qualità. di questo amore che ci proponi?”

“Comincerei con la consapevolezza – rispose Hermes – forse per smentire la credenza che l’amore sia un impulso cieco e irrazionale. Proseguirei con il fervore, quella qualità ardente che parte dal cuore e potenzia, ed eleva, i sentimenti, attirando il fuoco dello spazio e distribuendo, come un volano, energia magnetica intorno a sè. Proporrei, inoltre, l’abnegazione, la generosità e il coraggio, perché l’amore non fa calcoli ma agisce senza indugi; terminerei con due qualità spesso malintese, la devozione e il sacrificio. ”

Maria intervenne: “E quali sono i requisiti per far crescere l’amore tra gli uomini?”

“Indispensabili, a mio avviso, sono la libertà, la responsabilità, l’assenza di critica, l’educazione e l’ammirazione. L’amore, pertanto, va inteso come una vera scuola di autodisciplina ed è per questo che bisognerebbe sempre unire alla dolcezza del cuore l’austerità del dovere.
L’amore non è una facile conquista alla portata di tutti: nasce da un atto di fede verso coloro che amiamo ed evoca immediatamente una nuova forza, un nuovo coraggio, una nuova speranza; apre dentro di noi le porte dell’ispirazione e dell’energia, permettendoci di portare aiuto a chi non sa darselo dall’interno di sè. Protegge chi viene offeso anche quando questi non è presente, e produce una specie di rivelazione: ci rende consapevoli dei sentimenti e dei pensieri dell’altro. E’ per questo che chi ama prova un senso di espansione, di realizzazione, di aumentata creatività, come se in lui si accendesse una Luce nuova che svela e penetra oltre il visibile, producendo comprensioni impensabili con il solo livello mentale.
E’ anche vero che l’amore non può svilupparsi e diventare più profondo finché non crea risposte positive, perché è solo in questo caso che si trasforma in energia creativa.

“Questo tipo di amore a cui alludi – disse Cesare – è però ben lontano dalle idee che, in generale, ci siamo fatti sull’amore…”

Hermes deciso rispose: “Di ogni valore gli uomini si fanno un’idea particolare, condizionata dalla maturità della loro coscienza in quel momento, dimenticando che esistono leggi e principi assoluti che trascendono qualsiasi comprensione relativa.
Da sempre l’amore è stato definito il “canto del Supremo”, e ogni volta che amiamo veramente evochiamo una corrente divina che moltiplica la nostra potenza e raddoppia la nostra forza, permettendo al nostro spirito di trasportarci oltre la terra; non dimentichiamo, però, che qualsiasi tipo di amore, personale o ideale che sia, deve essere un inno al Creatore dell’amore ed è nella continua ascesa che si potenzia la capacità di amare.
E ricordiamoci che è impossibile scoprire la nostra origine per via mentale: è soltanto accendendo il fuoco del cuore che nasce l’amore per il Supremo, il quale rende conoscibile ciò che prima non lo era.
L’amore è il fiore più prezioso della bellezza e la chiave più sicura per aprire le porte del mondo spirituale. ”

Marta, finora, era rimasta in silenzio, quasi estraniata dal discorso.

Hermes la notò e le chiese gentilmente: “C’è qualcosa che non va, Marta?”

Rispose: – “Per me l’amore è qualcosa di più concreto, che nasce dalla radice del mio essere e abbraccia tutto ciò con cui vengo in contatto: è un’emozione insopprimibile che ha bisogno di contatti e di risposte per farmi sentire viva…”

Hermes la interruppe:  – “L ‘amore è anche questo, ma non solo questo. In quanto tensione magnetica interessa ogni livello della nostra persona, da quello fisico a quello spirituale, ma come energia ha una direzione e tende verso l’alto. Un sentimento amorevole, infatti, è un ponte lanciato verso lo spirito e un cuore pieno d’amore è un vortice che attrae le forze superiori: per questo, però, ogni atto d’amore deve acquisire una certa “solennità”, dato che il suo orientamento tende al sacro, come ci rammentano tutte le religioni del mondo. Ciò non significa che l’amore non influisca sulla nostra personalità: esso risana e illumina il nostro corpo, calma e purifica le nostre emozioni, chiarisce e rafforza i nostri pensieri. In altre parole, ci rende pazienti, gioiosi, temprati, spazzando via concretamente gli stati d’animo negativi, responsabili di molte malattie.
Lo abbiamo già detto: l’amore genera una luce interiore che aiuta l’altro a trovare la propria via, come se un fuoco irradiante permettesse di superare tutti gli ostacoli. Così, dobbiamo essere grati ad ogni circostanza d’amore che ci consente di abbandonare le vecchie abitudini di intolleranza e malevolenza, e cominciare invece a vibrare con le note della Nuova Era, dove l’amore sarà proclamato regola fondamentale della vita. ”

Un tramonto infuocato si stagliò nel cielo e richiamò l’attenzione di tutto il gruppo che, improvvisamente, tacque, entrando in un silenzio sospeso e pieno di ammirazione.

Giulietta, dopo qualche minuto, prese a dire: “Certo non c’è miracolo più grande dell’amore e credo proprio che questa via ci trasformerai da piccole scintille in creature di fuoco, degne del nostro futuro. C’è, piuttosto, da chiederci come mai non riusciamo ancora ad esprimere adeguatamente questa grande energia della vita. Tu che ne pensi, Hermes?”

Colpito dalla precedente affermazione di Giulietta, Hermes rispose: – “Ogni uomo ha in se stesso l’energia potenziale dell’amore, dato che tutto il nostro sistema solare ne è impregnato, ma la maggior parte di noi non riesce ad esprimerla, per mancanza di integrazione e di sviluppo, anche se tutte le opere creative dell’Umanità sono amore materializzato e presto ognuno di noi riuscirà a scalare la propria “montagna dell’amore”: così, tanto più in alto saliremo tanto più saremo vicini l’uno all’altro, fino ad incontrarci in cima… ”

Poi, alzandosi, concluse: “E’ stato detto che “chi ama vive nella luce”: noi possiamo aggiungere che, amando, diventiamo collaboratori del Piano Divino.”

Sergio Bartoli
In: “Poggio del Fuoco” – Quaderno della Comunità di Psicosintesi di Città della Pieve
N. 5 – “L’Amore” (luglio 1990)