Alcune date segnano momenti significativi, che si imprimono nella linea del tempo come punti nodali di svolta e rinnovamento.

La data del 25 aprile per la nostra Comunità è diventata una di queste, per vari motivi.

Proprio il 25 aprile si è svolta infatti l’Assemblea annuale dei soci, nello spazio “allargato” dell’Aula della Cultura e della connessione online.

In questa occasione sono state poste le basi per i prossimi anni della nostra Comunità e abbiamo rinnovato le cariche associative, tra cui quelle del gruppo direttivo e della presidenza. Marina Bernardi, impegnata da trent’anni in ruoli apicali della nostra associazione e nella funzione di Presidente da nove, ha annunciato la sua libera decisione di uscire dal direttivo, al culmine di un processo di trasformazione e rinnovamento che porterà a diversi cambiamenti formali nei prossimi anni.

La relazione di sintesi sui punti salienti dell’esperienza di Marina, che si è svolta in un’atmosfera di gioia e riconoscimento, ha commosso tutti i presenti e ci ha dimostrato ancora come, alla fine di ogni ciclo, emerga chiaramente l’amore immesso giorno dopo giorno nei compiti che svolgiamo. Sono state tante le persone che hanno espresso gratitudine verso la presidente uscente. 

A questo momento toccante è seguito l’altrettanto importante passaggio di testimone della votazione per il nuovo direttivo. L’assemblea ha accolto con votazione favorevole sia il nuovo gruppo direttivo (Gabriella Fini, Ursula Raab, Lorraine Flower e Giuseppe Trebalate) che il nuovo presidente, Marcello Spinello, impegnato da molti anni in ruoli di responsabilità nella nostra associazione e vice-presidente nei precedenti nove.

È ancora la qualità della Gratitudine la parola chiave con cui Marcello ha introdotto il suo incarico: una gratitudine che spazia dal riconoscimento del ruolo che i fondatori della Comunità hanno svolto fino alla gratitudine per il direttivo uscente. 

Questa atmosfera è stata suggellata da un piccolo rituale, con un simbolo di passaggio di “luce” da un presidente all’altro.

È seguito un momento di festeggiamento tra tutti i soci che hanno voluto condividere uno spazio conviviale: una conclusione che ha lasciato un ulteriore ricordo di bellezza in tutti, grazie anche ai tanti che si sono impegnati per realizzare questo spazio di festa (e grazie ai tanti che hanno supportato tutta l’organizzazione e lo svolgimento dell’ assemblea).

Un’ultima nota e un augurio

La nostra assemblea viene tenuta ogni anno nel giorno successivo al Wesak – altro momento cruciale per la vita di gruppo – e questa volta ha coinciso con la Festa della Liberazione del 25 aprile. Per questa sincronicità di date, Marina ha accennato al concetto di Liberazione durante il suo intervento di sintesi.

Liberarsi da qualcosa che ci opprime è il modo in cui viene inteso di solito il concetto di liberazione. Questa idea può essere ampliata e possiamo pensare alla Liberazione anche come “liberazione di energia”. Possiamo cioè liberare un’energia da un ruolo o da una serie di circostanze con la consapevolezza serena di renderla disponibile per poter reinvestire questo quid energetico in modo creativo e costruttivo.

Questo processo di “spostamento” cosciente dell’energia da un compito all’altro è di vitale importanza per chi si  impegna a servire il bene comune. Reinvestendo la nostra energia consapevolmente permettiamo alla coscienza di continuare ad espandersi e a crescere.

È in questo modo che vogliamo leggere sia la fine che l’inizio di questi cicli e il passaggio di testimone e di responsabilità in tutto il gruppo che si prende cura della Comunità come organismo.

Ci auguriamo allora reciprocamente un nuovo spazio di espansione di coscienza, che si rifletta in ognuno e nel nucleo collettivo del nostro gruppo.

Abbiamo a disposizione un nuovo ciclo in cui far scorrere l’energia e gli eventi, sorretti dall’amore del gruppo, dalla gratitudine e dalla fiducia nel proposito che ci guida.

Silvia Scali, Comunità di Etica Vivente