Quale simbolo della Legge dell’Avvicinamento Spirituale visualizziamo una scala dorata che dalla terra sale verso il sole splendente.

 

Questa Legge deriva direttamente dal Principio della Divinità Essenziale che rappresenta la Realtà fondamentale di tutto ciò che è in manifestazione.
Per comprenderne meglio il senso possiamo considerare uno schema di lavoro diviso in quattro parti: i vari tipi di Avvicinamento Spirituale, i metodi per realizzarlo, le qualità richieste e i risultati che si ottengono.

Riflettendo sui vari tipi di approccio, suddivisi in discendenti, ascendenti e orizzontali, ci accorgiamo che i primi sono stati finora i più seguiti. Legati alle rivelazioni dei grandi Maestri di vita, li troviamo espressi nelle religioni e nelle varie scuole iniziatiche, e rappresentano delle ‘filosofie dell’esistenza’ ricavate dalle azioni e dalle parole di coloro che le hanno testimoniate nell’esperienza del proprio vissuto. E un tipo di approccio particolarmente adatto a tipologie devozionali, perché soddisfa di più l’aspetto emotivo che non quello razionale dell’uomo. E per lo più seguito da coloro che ‘sentono’ un ideale vero anche se non lo comprendono interamente, e richiede una notevole fede verso ciò cui si aspira e si è devoti.

L’approccio ascendente, che può essere individuale e di gruppo, è in un certo senso più ‘attivo’ e prevede un impegno diretto attraverso una disciplina che purifichi ed elevi la propria persona, o mediante rituali collettivi che tendono allo stesso scopo. L’avvicinamento orizzontale presuppone il superamento del naturale egocentrismo individuale perché ciascuno è inizialmente legato alla sfera della propria personalità e dei suoi relativi interessi. Spostare il ‘baricentro’ verso l’altro, creare un ponte per una autentica condivisione di aspirazioni e di mete, è certamente un notevole impegno spirituale, che prevede il superamento di preconcetti e diffidenze, di paure e di intolleranze.
Questi vari tipi di avvicinamento spesso si alternano nella vita, secondo le età e gli impegni, e ciascuno può scegliere quello che sente più congeniale.
Importante è mantenere sempre vivo il senso di quello che si fa, ricordando perché lo si fa. E nel dare infatti un significato spirituale alla vita che ci avviciniamo gradualmente al nostro Io profondo, alla nostra parte più autentica.

Passando ai metodi di approccio transpersonale, troviamo al primo posto l’aspirazione che è una potente leva per realizzare quello che si desidera. Dovrebbe essere sempre elevata ed orientata in senso progressivo e resa persistente, evitando le oscillazioni, perché possa proiettarci verso l’obiettivo aspirato.

Troviamo poi la preghiera, considerato il metodo classico di approccio spirituale. Per essere valida deve partire dal cuore ed essere sostenuta da un forte sentimento d’amore. Perde infatti valore se si trasforma in un biascicare automatico di parole prive di energia.

Quindi c’è l’adorazione che è una forma di contatto interiore con la divinità, una specie di ‘fusione’ con ciò che adoriamo. Richiede una grande capacità di concentrazione e di focalizzazione, ed è propria di alcune tipologie mistiche portate all’ammirazione e alla devozione.

Della meditazione possiamo dire che è un vero e proprio allenamento all’interiorizzazione e all’elevazione della coscienza. Prevede un preliminare allineamento della personalità e necessita di tempo e disciplina per dare frutti adeguati, ma certamente è uno degli strumenti più idonei alla realizzazione di sé.

L’invocazione e l’evocazione rappresentano una tecnica psicodinamica molto proficua che sempre più dovrà diventare oggetto di studio e di sperimentazione. E attualmente già usata individualmente e in gruppo per accelerare il processo di manifestazione della Nuova Era.

Analizzando le qualità richieste per un autentico lavoro spirituale, troviamo al primo posto la dedizione, cioè la disponibilità a dedicare tempo ed energia a questo compito. Ci accorgiamo allora che la dedizione è fatta di disciplina, coraggio e perseveranza, e richiede continua vigilanza è sacrificio, requisiti che spesso vengono meno nell’attività quotidiana.

Una seconda qualità da sviluppare è la capacità di riconoscere il mondo dei significati, che vuol dire risalire dall’evidenza dei fenomeni alle cause che li hanno prodotti, penetrando nel mondo dei significati. Per fare questo è necessario chiedersi il senso di tutto ciò che accade, considerando gli eventi dei simboli di cui dobbiamo scoprire il linguaggio e il valore.
Questo atteggiamento interiore rende, a poco a poco, sensibili ai messaggi transpersonali spostando l’attenzione dall’esterno all’interno della manifestazione, e permette di sviluppare la ricettività psichica indispensabile per avvicinare il mondo invisibile dello spirito.

Un’altra qualità richiesta in questo approccio è la concretezza, cioè la capacità di trasferire le idee e gli ideali dal piano mentale aspirativo a quello fisico, partecipando in tal modo alla creazione del futuro dell’umanità.

Riflettendo, infine, sui risultati prodotti dall’impegno spirituale, ci accorgiamo che essi sono diversi secondo le varie tipologie e le circostanze.
Si potrà avere un’elevazione del livello della coscienza con un ampliamento della visione della vita, oppure uno scambio, un contatto, una comunione con energie transpersonali che aprono nuovi orizzonti alla comprensione e all’azione individuale.
Talvolta l’assimilazione delle influenze spirituali potrà trasformare globalmente la personalità attivando un processo di purificazione e di rigenerazione, così come potrebbero manifestarsi ispirazioni e illuminazioni che portano a rinnovati impegni.
Il risultato più evidente può anche essere un afflusso di gioia e un senso di pienezza e di letizia, capaci di far vibrare una nota divina nel nostro cuore, o la manifestazione di una creatività insolita e potente foriera di iniziative luminose.

Concludendo, dobbiamo ricordare che l’Avvicinamento Spirituale, impegno fondamentale dell’esistenza, è una Legge naturale che opera in tutto il creato e che noi possiamo agevolare in maniera consapevole attraverso una costante dedizione e un impegno finalizzato.
Possiamo, in altre parole, diventare “scienziati dello spirito”, assumendoci la responsabilità diretta di sperimentare ed esprimere la divinità latente che è nel profondo del nostro essere.

 

(Fonte: Comunità di Etica Vivente, Leggi e Principi della “Nuova Era”, Ed. Nuova Era)