Lavoro scegliendo la formula del gruppo nelle aziende ormai dal oltre un decennio, ma credo nel gruppo e ne sperimento la forza trasformativa su me stessa da molto di più.

Ogni volta una nuova sfida che non sai mai esattamente cosa produrrà, quale forma prenderà, quali dinamiche specifiche ti troverai ad affrontare, ma…che sempre, questa la sola certezza, sarà origine di un cambiamento nelle coscienze dei singoli da cui tornare indietro sarà impossibile!

Ecco, questo più o meno è il sentimento che accompagna ogni mia “prima” con un gruppo di lavoro nei contesti aziendali in cui ho scelto di operare come counselor e coach.

Lavoro scegliendo la formula del gruppo nelle aziende ormai dal oltre un decennio, ma credo nel gruppo e ne sperimento la forza trasformativa su me stessa da molto di più. Dico “scegliendo”, perché ho avuto ed ho il privilegio di poter agire nelle organizzazioni mie clienti, proponendo loro la modalità di gestione in gruppo su vari livelli gerarchici, agendo con lo specifico intento di diffondere quanto più possibile semi di Coscienza di Gruppo anche nelle situazioni dove potenzialmente è l’individualismo ad essere spinto a discapito dello spirito di squadra.

Ma…funziona? Si, funziona e ancora di più funziona se si ha saldo il concetto, che non è solo teorico, che ogni gruppo è un’entità vivente e come tale va trattato. Una creatura che da quando muove i primi passi va accompagnata avendo sempre chiara la visione dell’adulto che potrà diventare. Solo così esprimerà nel tempo il suo potenziale e potrà essere in grado di incidere nella vita dell’organizzazione di cui è parte.

Un processo che può durare anche mesi, ma che ha un momento in cui, lo so bene, raggiunge un apice tale per cui sono certa che la creatura gruppo non solo è nata ma si inizia a muovere e, da lì in poi, potrà esprimersi con una elevata capacità di impatto sulla vita aziendale. Un momento in cui avviene la MAGIA e le singole individualità che lo compongono, chi più chi meno, si svelano al gruppo mettendo sé stesse a servizio dell’unione di cui sono parte e che hanno contribuito a creare.

Poter avere parte in tutto questo e agire coscientemente perché avvenga ogni volta, è quel che per me significa essere un focalizzatore di gruppo!

Avere chiaro sempre ad ogni singolo inizio il meta-obiettivo e custodirlo per tutto il percorso senza vacillare mai, credendoci sempre, anche quando tutti gli elementi farebbero desistere è il compito primario a cui tendere, quello che in una certa misura garantisce il successo che…non è costituire il gruppo e avviarlo seguendolo per qualche mese, ma far si che anche a distanza di anni, continui a lavorare secondo gli stessi principi davvero come un unico organismo.

Chiara Damilano

Per approfondire questo tema vedi la pagina del seminario

Un seminario dedicato, a chi?

Dedicato a chi ha già frequentato e terminato la Scuola triennale di Formazione dei Focalizzatori di Gruppo.
Fiore all’occhiello della nostra Comunità, ideata e realizzata da Sergio Bartoli e oggi portata avanti da Marina Bernardi, attuale Presidente della Comunità di Etica Vivente.