Quando il nostro “Io” è  forte e agisce come un buon regista interno, possiamo diventare attori migliori e andare in scena nella nostra vita con maggiore efficacia e sensibilità.

 

Psicosintesi e Teatro, nella mia esperienza, formano una unità. Che si vada in scena nella vita o su un palcoscenico, il lavoro che compie il nostro Io interno è lo stesso, e gli strumenti di lavoro  sono identici.  Per dirla in termini Psicosintetici, è sempre la stessa Stella delle Funzioni che si muove su diversi livelli di coscienza dell’Ovoide.

Fare un’esperienza teatrale ci può aiutare a renderci  maggiormente consapevoli dei nostri automatismi e l’autoconoscenza così acquisitaci può servire  per essere attori migliori nella nostra vita.

Il punto chiave è  proprio questo: essere consapevoli. I nostri  personaggi interni non sono finzioni, così come non lo sono i personaggi sul palcoscenico,  e possono essere creati  istintivamente, spontaneamente, oppure  possono essere guidati consapevolmente dall’interno.

Immaginiamo ad esempio un bravo educatore, efficace con i suoi ragazzi: non è realistico pensare che sia sempre rilassato, felice , disponibile… eppure  vorrebbe esserlo. Quando è stanco, nervoso, ammalato, per essere un buon educatore deve fare  un  po’ di sforzo , esattamente come un attore che ha l’influenza ma deve recitare Amleto: si deve sforzare un po’ per andare in scena nel miglior modo possibile .

Quando il nostro Io è  forte e agisce come un buon regista interno, possiamo diventare attori migliori e andare in scena nella nostra vita con maggiore efficacia e sensibilità.

Non si tratta di fingere, ma di connettere la nostra volontà (come VOGLIO essere) alla nostra manifestazione esterna (come AGISCO) .

Quando riusciamo a interpretare i nostri ruoli quotidiani ci sentiamo meglio e siamo più autentici. Il teatro raramente viene messo associato alla parola “autenticità”, più spesso viene associato  alla parola “finzione”.

Nel linguaggio comune  si associa “essere autentici” con “essere spontanei” . In questo senso niente appare meno spontaneo di un attore che recita, dato che sa già a memoria  quello che deve dire e fare, ha fatto perfino le prove!
Quindi “finzione”  è una parola che associamo al teatro e “autenticità” alla vita, che ci viene così spontanea.
Io penso invece che questa visione non sia corretta; al contrario, per me più siamo consapevoli meno siamo spontanei. Vi faccio un esempio: quando sono diventata madre mi sono trovata a riconoscere di essere una persona molto impaziente . Essere in contatto con bambini piccoli richiede molta pazienza ed  non ce l’avevo. Avevo amore, desiderio di essere una buona madre, ma niente pazienza… e quindi spontaneamente, soprattutto quando mio figlio si impuntava , e lo faceva spesso, non era facile per me agire con pazienza, anzi era facile perderla e finivo per imporre la mia autorità… era spontaneo per me fare questo, ma non era certo quello che volevo autenticamente.  Quale era la parte più autentica allora, quella spontanea o quella voluta? Spontaneamente non avrei mai coltivato la mia parte autentica. Mi ci è anzi voluto molto per  metterla in scena per bene, come volevo io. Ho dovuto  fare molte prove e un  bel training personale applicando al mio ruolo di madre sia la mia visione psicosintetica sia la mia esperienza teatrale. Alla fine però è venuto fuori un bel personaggio ad hoc: la mamma  gentile e simpatica che riesce a farsi obbedire!

Lavorare su di sé dal punto di vista teatrale, cioè andare in scena con dei personaggi sempre più scelti e raffinati è molto importante nella vita.  Ed è alla portata di tutti.

Francesca Barbagli

 

Nel Banner: un’istantanea di “Il verbo degli uccelli” –
riduzione teatrale del testo di Farīd ad-dīn ʻAṭṭār, a cura del gruppo “Compagnia delle Arti”,
© Comunità di Etica Vivente 2008

Francesca Barbagli è Psicologa Clinica con formazione in Psicosintesi, insegnante e regista teatrale.
E’ cofondatrice e collaboratrice delle Associazioni “Arezzo Psicosintesi” e “Libera Accademia del Teatro” di Arezzo.

Si è formata con Sergio Bartoli nella Comunità di Etica Vivente di Città della Pieve, dove attualmente è focalizzatore nell’Accademia di Psicoenergetica e nella Scuola dei Tipi Umani, e responsabile della Compagnia delle Arti.

 

Francesca in marzo terrà un seminario presso la nostra Comunità, per saperne di più vedi anche:

Per saperne di più sulla Psicosintesi puoi leggere: La Psicosintesi,  di Roberto Assagioli (clicca sul titolo per il download del testo in formato word).